Se non si è batteristi è sempre difficile programmare una batteria MIDI realistica! Lavoro con il mio gruppo da casa e non abbiamo un batterista stabile: sono io a scrivere le parti di batteria, per suonarle poi con EZDrummer 2, Riot Drums o KVLT Drums II di Ugritone.

Oggi vorrei darvi qualche consiglio per scrivere parti MIDI che siano più convincenti e aiutarvi a evitare l’effetto che mi piace chiamare batterista di cartongesso: la spiacevole impressione che l’apparente solidità celi un muro pronto a crollare (a un ascolto anche poco attento, in questo caso).

Il batterista è un essere umano

Gli errori di cui mi sono spesso reso colpevole sono quelli di scrivere parti MIDI con la velocity troppo costante e di quantizzare alla griglia i colpi del mio batterista virtuale.

Dal momento che la maggior parte dei batteristi è un essere umano, quando volete programmare una parte MIDI realistica provate a imitarne lo stile variando la velocity dei colpi e spostandoli leggermente fuori griglia.

Agire sulla velocity ha un duplice effetto: da un lato fa suonare un sample più forte o più piano, dall’altro fa sì che molti plugin di batteria virtuale utilizzino campioni differenti a seconda dell’intensità richiesta. In altre parole, la differenza non starà solo nel volume ma proprio nel suono del colpo.

Spostare il tempo dei colpi a mano può essere controproducente: molte DAW vi aiutano con funzioni di umanizzazione del MIDI, che si occupano di creare piccoli sfasamenti temporali, oltre a generare variazioni di velocity (per esempio in Logic Pro la trovate nel Piano Roll, sotto Functions > MIDI Transform > Humanize).

Vi consiglio di iniziare scrivendo la parte tutta in griglia e a velocity costante: quando poi sarete soddisfatti della struttura procedete a renderla più “umana” a mano o con l’apposita funzione (spesso chiamata appunto humanize).

Fate particolare attenzione alla velocity e al tempo nei fill di batteria: un batterista avrà una mano dominante, con la quale picchia più forte, e sicuramente non darà colpi metronomici su ogni elemento del kit durante una rullata. Cercate di replicare questi dettagli, anche durante il beat di base del brano!

Se avete a disposizione dei MIDI pack come quelli di EZDrummer o di Superior Drummer, oppure quelli di Ugritone, troverete una vasta libreria di beat e di fill da utilizzare come spunto o da modificare come più vi piace.

Il batterista tipico ha quattro arti

Programmare una batteria MIDI realistica significa avere presenti anche alcune delle caratteristiche biologiche che distinguono un batterista, per esempio, da un polpo: nello specifico il polpo ha otto tentacoli, il batterista quattro (conosciuti come braccia e gambe in letteratura scientifica).

polpo comune, foto di albert kok, licenza cc by-sa 3.0
Il numero di tentacoli fa capire che questo non è un batterista (foto di Albert Kok, licenza CC BY-SA 3.0)

Tenete sempre presente questa curiosità tipica del batterista, dunque, e scrivete parti che non implichino l’utilizzo contemporaneo di più di due braccia o di due gambe.

Ad esempio: un polpo ben addestrato potrebbe suonare crash, rullante e timpano contemporaneamente, ma un batterista tipico avrebbe difficoltà a farlo. Allo stesso modo, se scrivete una parte di doppia cassa non è possibile che il batterista usi allo stesso tempo il pedale dello hi hat.

Ricordate: se volete più arti, dovete ingaggiare un polpo e non un batterista.

Può essere di aiuto fare un po’ di sano air drumming quando scrivete le parti: questo vi aiuterà a scoprire le analogie tra voi e i batteristi, piuttosto che quelle tra voi e i polpi.

Ah, polipo e polpo non sono lo stesso animale, quindi occhio a chi ingaggiate (ma nemmeno il polipo è un batterista).

Il batterista non ama ripetersi

Come Paganini, che non ripete, anche il batterista allo stato brado, se lasciato libero di esprimersi difficilmente eseguirà lo stesso pattern per più di due battute di fila.

Provate sempre a inserire piccole variazioni, specialmente su hi hat e ride, o a spostare avanti o indietro di un sedicesimo i colpi di cassa o rullante: sono piccoli accorgimenti che renderanno la vostra performance virtuale più simile a quella di un vero batterista.


Spero che questi suggerimenti vi aiutino a creare una batteria MIDI realistica. Se conoscete altre tecniche particolari che vi piace usare scrivetemelo nei commenti!