Siamo spesso ossessionati dall’argomento della loudness e dal calcolo dei LUFS quando masterizziamo per noi stessi o per altre persone.

Già qualche tempo fa ho pubblicato un post dove parlavo del rapporto tra loudness e streaming; nel frattempo tramite il podcast The Mastering Show (di cui parlavo qui) sono venuto a conoscenza dell’intenzione di Spotify di cambiare il suo metodo di misurazione della loudness.

Se volete sapere qualcosa in più sull’effetto che questo potrebbe avere sui vostri master dovete solo continuare a leggere 😉

Come funziona per ora Spotify?

Per adesso Spotify mantiene il suo sistema di calcolo e adattamento della loudness basato su Replaygain. Il sistema Replaygain non definisce un’unità di misurazione della loudness: Spotify però aggiunge 3dB al valore calcolato da Replaygain, portando la loudness percepita a un livello simile ai -14 LUFS, misurati secondo l’algoritmo descritto nel documento ITU (International Telecommunication Union) 1770.

La piattaforma invita apertamente gli artisti a controllare la loudness dei propri master utilizzando i LUFS e non Replaygain, usando loudness meter che lavorano in LUFS.

Cosa cambierà con il passaggio ai LUFS?

Con il passaggio al calcolo in LUFS, Spotify si allinea alle misurazioni effettuate da Youtube e da altre piattaforme di streaming musicale come Tidal e Amazon.

Tanto Spotify quanto Youtube avranno come target -14 LUFS: questo dovrebbe rendere più semplice produrre master che vadano bene per entrambe le piattaforme.

Le FAQ di Spotify non indicano una data per il passaggio ai LUFS. Ian Shepherd di Production Advice e Meterplugs ha dedicato un’intera puntata del suo Mastering Show a questo cambiamento, evidenziando come il passaggio sarà probabilmente spalmato sui prossimi mesi.

Aggiunge poi che sarà necessario aspettare che tutte le versioni di Spotify vengano aggiornate, e che gli utenti aggiornino le proprie applicazioni, prima di avere ascolti univoci su ogni dispositivo.

In un suo post su Meterplugs, Shepherd descrive alcune sostanziali differenze di rilevamento della loudness dei brani tra Replaygain e ITU 1770: se sapete l’inglese vi invito ad approfondire lì. Un nodo fondamentale da tenere presente è che Replaygain e LUFS hanno risposte differenti a sezioni più o meno “loud” a seconda della loro durata.

Loudness Penalty (che permette di valutare l’azione delle principali piattaforme di streaming sui nostri brani) è già aggiornato con due voci per Spotify: la Legacy lavora in Replaygain, l’altra in LUFS, e i risultati spesso differiscono!

Ma devo masterizzare a -14 LUFS?

No, e non dovevate farlo nemmeno prima.

Quello che semmai dovreste fare è accertarvi, prima di pubblicare le vostre canzoni o di consegnare il master ai vostri clienti, che il vostro lavoro suoni bene anche a -14 LUFS, per essere certi che le vostre aspettative vengano rispettate anche sulle piattaforme di streaming.

Per dire, io masterizzo a -9 LUFS di solito, ma cerco di avere un risultato che mi piace anche se riprodotto a LUFS inferiori.

Eravate a conoscenza di questo aggiornamento relativo a Spotify? Pensate che renderà il vostro lavoro più semplice o la questione LUFS non vi è mai interessata?

Categorie: News