Ho finito di mixare due nuovi pezzi degli SLÖTH. Come sapete la band si deve, tra covid e vita privata, arrangiare come può per ottenere un risultato più marcio possibile (è punk, mica Stravinsky). Se non lo sapete potete vedere come registriamo leggendo questo post.

I file che mi manda il batterista provengono dalla sua batteria elettronica, il cui suono proprio non mi piace. Nulla di personale, ma è molto, molto, MOLTO pulito: non è proprio quello che cerco per gli SLÖTH.

Inoltre ci sono alcuni problemi di livelli audio, quali cassa troppo presente e hihat che smadonna in libertà. Visto che mi arriva un file stereo con l’intero drumkit non posso agire sui suoni dei singoli elementi: mi affido però alle armi di distruzione di batteria che la tecnologia moderna mi mette a disposizione.

Equalizzazione

Anzitutto mi sono liberato di quei bassi e alti eccessivi che ingombravano il suono. È chiaro che lo scopo non è modificare la batteria per sentire come suona da sola, ma integrarla meglio con il resto degli strumenti.

Inoltre, visto che sono sempre a spingere il volume finale, tagliare le frequenze basse in eccesso permette di far lavorare i successivi compressori meno intensamente, dando la possibilità di avere un livello complessivo più alto.

Compressione multiband

In seguito utilizzo un compressore multiband per controllare separatamente la cassa e i piatti. Rispetto a un compressore tradizionale, il multiband ha infatti il vantaggio di poter essere puntato verso molteplici range di frequenze e di fornire impostazioni separate di compressione per ognuno di questi.

Per quanto riguarda le frequenze della botta del kick ho spinto la compressione all’inverosimile, fino a ottenere all’incirca 8-10 dB di riduzione. Con il makeup gain sulla singola banda ho recuperato qualcosa ma il livello complessivo della zona dei bassi è più uniforme.

Ho fatto la stessa cosa anche sulle alte frequenze, per smussare un po’ lo hihat, sul quale sono comunque dovuto tornare con un plugin successivo.

Clipper e saturazione

Ho approfittato della recente offerta di IK Multimedia che regala il suo T-rackS Classic Clipper a chi si iscrive alla newsletter. Ricordo che ne avevo sentito parlare in passato e mi sarebbe sembrato un crimine non metterlo subito alla prova.

Potete notare in questa immagine che non ci sono andato per nulla leggero:

t-racks classic clipper
Spinga, spinga!

Ho spinto l’input gain al massimo XD e levato giusto qualche dB in uscita. Alle mie orecchie il suono finale è un bel tritello, anche se la saturazione ha reso ancora più evidente quel cavolo di hihat. Che ho piallato poi con il…

De-esser

Già. Questo plugin è un compressore che reagisce a un singolo range di frequenze, tipicamente nelle medio-alte, che è possibile impostare a piacimento.

Tramite il suo filtro interno (che fa sentire solo la frequenza di lavoro) ho cercato quindi di centrarne l’azione sul suono dello hihat, andando poi a comprimerlo di qualche dB. Il ride, che come frequenze gli è vicino, si è forse un po’ perso nel mucchio, ma lavorando su un file che contiene l’intera batteria non ho molta scelta.

Prima e dopo

Qui potete sentire sia la batteria pulita sia quella lavorata, da sola e nel brano (da mobile dovete ascoltare nel browser, la playlist è privata). Il suono non è bello ma non volevo un suono bello, lo volevo marcio 😀

Che ne pensate? Cosa usate quando volete devastare il suono?